
Ponte del 25 aprile, 3 giorni a disposizione. Perché non fare il Cammino del Tigullio?
Tra le caratteristiche Crueza della Liguria, coi suoi muretti a secco e con i suoi panorami sul mare... affrontando ripide salite ed impervi dislivelli. Ed è così che riprendiamo il nostro viaggio, zaino in spalla, affrontando il nostro settimo cammino per ORA.
Regione: Liguria
Km: 65 ad anello
Tempistiche: 3 Giorni
Partenza: Chiavari
Arrivo: Chiavari
Periodo: Aprile 2025
Prima tappa: Chiavari - Sant’Andrea di Foggia (25 km)
Il nostro viaggio inizia nel cuore di Chiavari, attraverso sentieri tipicamente montani che offrono viste mozzafiato sul mare. Sin dall'inizio, affrontiamo diverse salite che ci accompagneranno per tutta la durata del cammino. Partendo da zero, raggiungiamo un'altitudine totale di 600 metri. Ci muoviamo per lo più in un’ambiente simile alla macchia mediterranea.
La nostra prima tappa ci porta al Santuario di Nostra Signora delle Grazie, da cui seguiamo le indicazioni per la vetta del monte Anchetta. È impossibile resistere alla tentazione di fermarsi a immortalare i panorami che ci circondano; il sole rende tutto semplicemente straordinario. In circa 4,5 ore, raggiungiamo il Santuario di Montallegro, affollato da fedeli e turisti. La sua bellezza toglie il fiato, ma ciò che ci sorprende maggiormente è la presenza di ben due alberghi dove poter pernottare, riposare e staccare dal rumore della città. Un luogo incantevole, che si erge maestoso dall’alto, guardando verso il mare.
Dopo aver pranzato, riprendiamo la nostra “camminata”: ci restano solo altri 11 km e un buon dislivello da affrontare. Ci allontaniamo dal santuario seguendo il sentiero Chichizola, che si snoda attraverso un bosco completamente pianeggiante. In modo piuttosto imbarazzante, nonostante le indicazioni GPS, riusciamo a sbagliare e ci incamminiamo su un percorso che scende verso il basso, come se non avessimo già affrontato abbastanza dislivelli!
Riprendendo il nostro cammino, dopo circa un'ora, arriviamo a una cappellina votiva. Superata questa, ci attende la salita verso il Rifugio Margherita, situato sulla cima del Monte Pegge (775 m s.l.m.). È un continuo salire, e ci troviamo nel tratto più impegnativo della giornata.
Superato il rifugio e senza alcun punto d’acqua, ci addentriamo nel bosco, dove il sentiero inizia a salire e scendere gradualmente, diventando sempre più stretto e immerso nel verde. Passo dopo passo, e imprecazione dopo imprecazione, raggiungiamo la cima del Monte Manico del Lume (801 m s.l.m.). Il peso dello zaino si fa sentire, e ora ci attende la ripida discesa verso la conclusione di questa prima tappa. Continuiamo per quaranta interminabili minuti su una scalinata composta da pietre strette ma ben definite; si tratta di una discesa piuttosto impegnativa, durante la quale rischiamo di cadere più volte.
Vediamo apparire i primi tetti e, dopo circa mezz'ora, raggiungiamo Sant'Andrea di Foggia, che segna la conclusione della prima tappa. In totale: 10 ore di cammino, 25 km percorsi e 1300 metri di dislivello...
P.S. (In questo primo giorno, abbiamo deciso di unire intenzionalmente le tappe n.° 1 e 2, previste dal percorso originale, che comprende un totale di 5 tappe. Fate attenzione: il dislivello che si presenta è decisamente faticoso e potrebbe non essere adatto a tutti..)
Seconda tappa: Sant’Andrea di Foggia - Santa Margherita Ligure (25 km)
In questa seconda tappa, il nostro percorso inizia con circa 10 km di asfalto, che ci conducono verso Rapallo, per poi arrivare a Ruta di Camogli. Sfortunatamente, la bellezza dei paesaggi è meno evidente rispetto alla tappa precedente, poiché attraversiamo una zona industriale con una cava di pietra, fino a giungere a San Pietro di Novella. Proseguendo lungo strada asfaltata, che leggermente sale sempre più, arriviamo nel comune di Camogli. Qui possiamo osservare un notevole afflusso di turisti, tutti diretti verso l’abbazia di San Fruttuoso. Dopo una breve sosta nel paese, attraversiamo una galleria e proseguiamo lungo la Strada Aurelia. Da questo punto, entriamo in una zona boschiva, dove inizia la segnaletica del parco di Portofino che ci guiderà fino all’abbazia. Dopo circa un’ora di cammino, raggiungiamo Pietre Strette, da cui scenderemo gradualmente fino ad arrivare a San Fruttuoso di Camogli. Dopo una meritata pausa pranzo, siamo pronti a ripartire... quando Pietro, mentre sbuccia la frutta, si ferisce “gravemente” a un dito. Con un cerotto e una fascia improvvisata, siamo pronti ad affrontare le altre salite che ci attendono.
La bellezza del mare è straordinaria, con i suoi toni di azzurro e verde che si fondono armoniosamente. La tappa di oggi è decisamente più tranquilla rispetto a quella precedente, quindi abbiamo deciso di NON prendere il battello verso Portofino, ma di proseguire a piedi, aggiungendo due orette a piedi. L'afflusso di turisti è davvero impressionante. Siamo gli unici a portare enormi zaini e bastoncini da trekking; noi non siamo visitatori comuni. Il percorso verso Portofino conserva intatta la bellezza dei sentieri che lo hanno preceduto, immerso in una vegetazione lussureggiante di un verde intenso, tra imponenti salite e discese, con il mare che fa da cornice. Dopo circa un ora e mezzo, arriviamo nel cuore di Portofino, non prima di aver percorso una tipica crueza ligure. Incontriamo innumerevoli afflussi di persone che si mostrano tra le stradine del borgo marittimo. Proseguiamo verso Santa Margherita Ligure, coprendo i 4 km che seguono la strada costiera, dove osserviamo bagnanti e turisti intenti a prendere il sole. Anche oggi la stanchezza inizia a farsi sentire, ma finalmente la seconda tappa è completata e possiamo concederci un meritato riposo.
P.S. (In questo secondo giorno, abbiamo deciso di unire intenzionalmente le tappe n.° 3 e 4, previste dal percorso originale, che comprende un totale di 5 tappe).
Terza tappa: Santa Margherita Ligure - Chiavari (15 km)
Iniziamo la nostra ultima tappa con una colazione abbondante nei panifici di Santa Margherita Ligure, gustando prima una fetta di torta alle castagne e poi una torta di mele, per concludere con la tipica focaccia genovese. Costeggiamo il lungomare, illuminati da un sole splendente. Anche oggi ci attende un percorso di salite e discese, prima in direzione di Rapallo e poi verso la splendida località di Sant’Ambrogio. Le crueze, con i loro camminamenti stretti tra i muri di pietra, ci accompagnano verso Zoagli, dove seguiamo il meraviglioso sentiero dei cinque campanili. Continuiamo a sudare fino a raggiungere la frazione di San Pietro di Rovereto, e seguendo la strada asfaltata, arriviamo a Chiavari, la meta finale del cammino del Tigullio.
È finalmente tempo di riposare, prendere un caffè e scattare la classica foto con l'attestato di fine cammino. Siamo stanchi ma soddisfatti, messi a dura prova da un percorso che avevamo sottovalutato in termini di dislivelli. Tuttavia, ogni esperienza arricchisce il nostro bagaglio e noi siamo pronti per nuove avventure!
Ci hanno particolarmente colpiti:
Abbazia di San Fruttuoso: è un luogo di culto cattolico situato nella baia omonima nel comune di Camogli, non è raggiungibile da alcuna arteria stradale, ma vi si può accedere soltanto via mare oppure percorrendo due panoramici sentieri: uno che scende dal soprastante monte di Portofino e l'altro che percorre la costa partendo dalla baia di Portofino. L'abbazia prospetta sull'antistante spiaggia balneabile.
Santuario di Nostra Signora di Montallegro: è un luogo di culto cattolico situato nella frazione di Montallegro nel comune di Rapallo. L'edificio è posto su un colle a circa 612 m s.l.m.